Le sue lame, affilate, hanno fatto di nuovo la storia. Un’altra gemma che va a impreziosire la collezione infinita: è una Fontana senza confini. La portabandiera azzurra, già oro nei 500 metri e argento nella staffetta, ha conquistato il bronzo nei 1000 metri dello short track, l'unica distanza che ancora non aveva gratificato con un risultato di eccellenza ai Giochi. E’ lei a trascinare l’Italia in doppia cifra: si tratta infatti della decima medaglia tricolore a PyeongChang2018 e dell’ottava di sempre (la terza in Corea) per la portabandiera, che sale così sul secondo gradino del podio azzurro di tutti i tempi nelle edizioni invernali – dietro solo a Stefania Belmondo (prima con 10) -, e sul quinto assoluto, insieme a Giovanna Trillini, nella classifica all time italiana, estiva e invernale, a cinque cerchi. Una fuoriclasse incredibile, eccezionale nella sua unicità, capace di guadagnare anche lo scettro assoluto dell'atleta più vincente dello short track mondiale, primato condivido con Apolo Antonio Ohio (Usa) e a Viktor An (Corea e Russia).
É lei la signora del ghiaccio che sgretola record come i giri di pista, dall'alto di un equilibrio invidiabile e di una gestualità tecnica che esalta esplosività e armonia, rapidità e intelligenza. Arianna ha gestito i 1000 con sapienza chirurgica e concentrazione glaciale, passando agevolmente i quarti e realizzando il suo personale (1’29”156) in semifinale. Nell’atto decisivo ha dato fondo alla sua immensa classe, facendo di esperienza e sagace lettura di gara le armi per disinnescare i pericoli: ha chiuso dietro all'olandese Schulting e alla canadese Boutin, senza farsi risucchiare nella carambola tra le due coreane.
Il traguardo segna la sublimazione dei sogni, la certezza di aver compiuto un’altra impresa. Speciale come lei. Si scrive Arianna Fontana, si legge leggenda.