Casa Italia si conferma al centro del mondo all’insegna della fratellanza e dell’unità promossa dallo sport. E così il punto d’incontro della missione italiana a PyeongChang, dopo aver ospitato nei giorni scorsi una squadra mista di taekwondo composta da atleti nord e sudcoreani, oggi ha ricevuto la visita del membro CIO nordcoreano Chang Ung.


Ex Presidente dell’International Taekwondo Federation, Chang Ung è arrivato a Casa Italia insieme al membro CIO e rappresentante del Comitato Olimpico Internazionale all’ONU, Mario Pescante (foto Pagliaricci GMT). “Ci lega un’amicizia lontana nel tempo – ha spiegato Pescante -. Prima delle sanzioni dell’ONU abbiamo ospitato per quattro anni la loro squadra di calcio giovanile a Coverciano e uno di questi ragazzi oggi gioca in Italia, Kwang Song Han. L’unico sgarbo che mi ha fatto in Corea è stato quello di farmi vedere monumento Pak Doo-Ik che ci buttò fuori dai mondiali di calcio nel 1966. Lo ringrazio per la sua presenza fino ad ora non ha incontrato la stampa straniera e lo ha fatto soltanto con quella del nostro Paese”.

 

In occasione della visita Chang Ung ha sottolineato il suo legame con l’Italia e la lunga e profonda amicizia che lo lega a Pescante e ha apprezzato il design e la cucina del punto di incontro della missione italiana in questi Giochi Olimpici Invernali.
Ai cronisti Chang Ung ha quindi ribadito l’importanza che ha lo sport nel dialogo tra le due Coree che, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi, hanno sfilato insieme sotto un’unica bandiera e che stanno gareggiando insieme in alcune discipline del programma olimpico.
“In questi Giochi – le sue parole - abbiamo visto la squadra coreana unita nell'hockey su ghiaccio e io spero che questa cosa si possa estendere, perché le Olimpiadi e lo sport superano qualunque differenza tra di noi. Lo sport, ma anche l'arte, la danza e la musica superano la politica”.