I cinque cerchi ormai ce l'ha tatuati sul cuore. Sono il tratto distintivo e indelebile della sua storia bella e vincente. La regina dello short track tricolore, Arianna Fontana, ha conquistato l’oro nei 500 metri al Gangneung Ice Arena regalando all’Italia la seconda medaglia a PyeongChang2018 e salendo per la quarta edizione consecutiva sul podio dei Giochi Olimpici. Da Torino 2006 (bronzo in staffetta), passando per Vancouver (bronzo) e Sochi (due bronzi e un argento) fino in Corea del Sud, lassù, nell’Olimpo dei grandi, c’è sempre lei. Stavolta si è messa al collo la medaglia più preziosa, quella che le mancava: l'Italia torna sul gradino più alto del podio dopo 8 anni di digiuno (ultimo successo a Vancouver 2010 firmato Giuliano Razzoli nello slalom).

 La portabandiera, la più giovane medagliata azzurra di sempre a livello invernale,la prima olimpionica degli Sport del Ghiaccio, l’icona di un movimento che ruota intorno al suo talento, la campionessa dal sorriso speciale e dallo sguardo magnetico che in pista non fa sconti. Stasera ha prima dominato i quarti, vincendo la sua batteria, poi è stata protagonista di una semifinale pazzesca, in cui ha realizzato il suo primato personale (42"635 contro il 42”829 realizzato a Salt Lake City a novembre 2016) cedendo la scena solo alla coreana Choi, capace di realizzare il record olimpico (42"422). Infine la finale, fatta di adrenalina e di emozioni forti. Roba da fuoriclasse puri e campioni immensi. Arianna ha condotto dall'inizio, senza cedere alla paura, migliorando ancora il personale (42"569). E' una leggenda da raccontare: alle sue spalle l'olandese van Kerkhof e la canadese Boutin, squalificata la padrona di casa Choi. E' festa tricolore, la prima in Corea. Ha il volto della portabandiera: Arianna, una stella - verde, bianca e rossa - diventata mito.

 

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